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Daniele Capecchi è nato a Pistoia il 12 febbraio 1973.

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Pittore figurativo si distingue per aver intrapreso la strada del ritratto.
La sua prima mostra "Chiari di luce" è del settembre-ottobre 2005 all'Oratorio San Gaetano di Pistoia e segna la chiusura di un periodo (gli alberi, i cieli, i mari), più lirico, più evocativo ma che già faceva prevedere gli sviluppi futuri per il modo di pennellare la tela.


Con la seconda mostra "Porntraits", alla galleria fiorentina "FineArtsCove", Capecchi affronta il ritratto con la proposizione di volti di pornostars. Comincia la sua seconda fase: la scoperta del volto, della figura, il lavoro sull'espressione, sullo sguardo, sull'affacciarsi del personaggio.


Con la terza mostra "Writers", alla galleria Lo Spazio di via dell'ospizio di Pistoia, emerge il Capecchi che conosciamo attualmente: ritratti di personaggi famosi, con meno violenza e più liricismo. I personaggi sono scrittori italiani e stranieri: Beckett, Henry Miller, Burroughs, Pasolini, Luzi, Bukowski, Merini. Personaggi pensosi, che si offrono allo sguardo dello spettatore/lettore.


Il tema del ritratto ritorna nella mostra "OpenFace" allestito alla Biblioteca San Giorgio di Pistoia dove i volti di Capecchi si affacciano nel luogo deputato alla lettura, sorta di "angeli custodi" della sapienza, ma anche facce che scrutano i lettori/spettatori che frequentano la San Giorgio..

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Nella mostra Permanenza Temporanea a Viterbo invece il tema trattato sono i CPT (Centri di Permanenza Temporanea), non-luogo per eccellenza dove il permanere è un tempo di attesa sospeso, impalpabile, incerto.

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Nel 2011 le mostre Crisi d’Identià alla galleria Overlook di Quarrata e Sguardi a Milano presso lo showroom Dellart & Viesse contemporary presentano gli ultimi lavori di Capecchi fra cui un percorso di ricerca nell’ambito del ritratto mediante l’utilizzo di pixel tutti rigorosamente dipinti a mano.

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Nel 2012 ha iniziato il ciclo Classics dove l'artista rivisita secondo il proprio linguaggio pittorico le figure classiche della scultura greca e romana.

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Dal 2013 l'artista si interessa al mondo delle serie TV cercando fra i personaggi delle stesse i volti più drammatici e significativi da ritrarre affinando la sua tecnica e continuando a sperimentare il suo personale approccio con la materia e il colore.

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Capecchi in seguito ha sviluppato una ricerca pittorica sui corpi umani (ascesa e caduta) dipingendo figure femminili che cadono o ascendono contorcendo le proprie membra quasi a voler significare una sofferenza o un'estasi che solo lo spettatore può e deve decifrare.

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Nel 2015 ha festeggiato il decennale della prima mostra con una antologica dal titolo Non avrai altro di noi al museo Marino Marini di Pistoia nella quale Capecchi ha esposto un'accurata scelta di opere della sua vasta produzione a cura del Poeta e scrittore Paolo Fabrizio Iacuzzi.

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E' del 2016 invece la mostra che Capecchi ha dedicato a 4 grandi capisaldi del fumetto e dell'illustrazione (mondo da sempre amato dal pittore) ovvero: Alan Moore, Magnus, Moebius e Frank Miller.

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Dal 2015 Capecchi collabora con lo studio Peekaboo Tattoo Gallery del tatuatore e illustratore Gigi Fagni nel quale peraltro risiede il suo studio.

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Da segnalare anche alcune opere murali che Capecchi ha eseguito per il Teatro Moderno di Agliana (PT).

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